Ex Palermo, Tedesco: "Vorrei una Società magari con meno soldi ma con più cuore"

20.07.2019 13:05 di Claudio Puccio   vedi letture
Ex Palermo, Tedesco: "Vorrei una Società magari con meno soldi ma con più cuore"
TuttoPalermo.net
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L'ex rosanero Giovanni Tedesco, intervistato da La Repubblica, ha parlato dell'impresa del suo Gzira che ha eliminato l'Hajduk Spalato dai preliminari di Europa League e della situazione del Palermo, ecco le sue parole evidenziate da TuttoPalermo.net: "I giornali croati dicevano che sarebbe stata una goleada e che era più probabile vedere un extraterrestre girare per le strade di Zagabria piuttosto che l’Hajduk fosse eliminato dallo Gzira. Sono andato negli spogliatoi, mi sono messo in ginocchio davanti al giornale aperto. E’ stata una grande mancanza di rispetto nei nostri confronti e abbiamo dato il massimo fino ad arrivare alla vittoria. Caso Palermo? Mi piacerebbe che la squadra della mia città avesse un'anima palermitana. In Serie D serve gente attaccata alla maglia. Gente giovane e che abbia il cuore rosanero. Allenare io il Palermo? Penso alla mia squadra, all’Europa League e ai progetti vincenti che abbiamo a Malta, ma non nascondo che sarebbe un sogno. Sarebbe l’occasione della mia vita. Ma so anche che in Italia è tutto più difficile se non hai uno sponsor o se non hai chi ti spinge. A vari livelli e con diverse responsabilità si è giocato con i sentimenti e l’amore di una città e della tifoseria della squadra. L’unica cosa che adesso mi auguro è che si possa voltare pagina. Spero che chi possa prendere il nuovo Palermo ci possa mettere passione e sentimento. Mi piacerebbe che il Palermo del futuro avesse magari meno soldi, ma molto più cuore. Di Mirri conosco la passione da vero tifoso e conosco bene anche Sagramola. Ferrero? Se vuole veramente il Palermo deve prima lasciare la Sampdoria. Non mi piace pensare al Palermo gestito da chi ha già un’altra Società. Non mi piace immaginare che la mia squadra faccia la fine della Salernitana o del Bari, non può essere la succursale di nessuno”