Palermo, Dybala: "Non è vero che ho un accordo con la Juventus. In Italia sto bene, ma anche andare all'estero mi piacerebbe"

28.04.2015 13:52 di  Manfredi Esposito   vedi letture
Palermo, Dybala: "Non è vero che ho un accordo con la Juventus. In Italia sto bene, ma anche andare all'estero mi piacerebbe"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L’attaccante del Palermo Paulo Dybala ha parlato a La Repubblica, ecco quanto raccolto da TuttoPalermo.net: “Da bambino non pensano di arrivare a questo punto. Quando sei bambino i sogni sono altri. Giochi per divertirti e per stare insieme agli amici. Quando cresci diventi un calciatore professionista le cose cambiano. Mi divertivo quando ero bambino e mi diverto adesso. Adesso però ho più responsabilità. Giocare al calcio è diventata la mia professione e gioco con gente che fa questo mestiere per portare i soldi alla famiglia. Però, quando sono in vacanza in Argentina e gioco con gli amici mi diverto come sempre. Anche adesso che sono un professionista”. Roberto Mancini in tribuna al “Tardini” ?: “Mi fa piacere. È una cosa che mi riempie di orgoglio, ma certamente quando vado in campo non guardo chi c’è seduto in tribuna. Io, quando entro in campo, penso solo a dare il meglio per me stesso e per la squadra. Non penso se in tribuna c’è qualcuno che mi sta osservando. Tutta questa attenzione dimostra che sto facendo benissimo? Ma è quello che ho sempre voluto fare. Ho sempre cercato di dare il meglio, ma questo è quello che vogliono fare tutti e che stiamo facendo tutti. La squadra in questo senso mi ha aiutato tantissimo”. Zamparini mi valuta quaranta milioni? “? Io non ci penso. Lui ovviamente dice queste cose perché fa il suo mestiere e cerca di ottenere il massimo – dice l’argentino -. Lui ha avuto il merito di avere sempre creduto in me. Io cerco di non pensarci. Queste cose non mi piacciono. Quando sono arrivato non è stato semplice, ma sono cresciuto e mi sono ambientato. Mi piacerebbe fare una esperienza all’estero per provare a misurarsi con un’altra realtà, ma in Italia sto benissimo. Non ho una squadra preferita. In questo momento la mia unica squadra è il Palermo. Il campionato non è finito. Ci sono due mesi per raggiungere i nostri obiettivi. Sono concentrato sul Palermo e poi, in futuro, si vedrà”. Paragone con Messi? “È un po’ come quando parla dei soldi. Mi fa questi elogi perché pensa al futuro, mi vuole vendere e vuole ottenere il prezzo più alto. Il presidente cerca di mettere in vetrina la sua merce”. Accordo per il prossimo anno con la Juventus? “Non è per niente vero, l’unico accordo che ho è con il Palermo. È questo l’ unico accordo al quale tengo e che voglio rispettare sino in fondo. In questo momento la mia unica squadra è il Palermo. Sono concentrato sul Palermo, in futuro, si vedrà. Di mercato se ne occupano mio fratello e il mio procuratore. Se dovessi tornare qua con un’altra maglia sarà sicuramente una sensazione strana. La maglia del Palermo mi è sempre piaciuta, adoro indossarla e continuerò a difenderla fino alla fine. A chi regalerò la prima maglia della nuova squadra? Non lo so. È difficile. La prima maglia in Argentina l’ho tenuta io, la prima del Palermo l’ho io. Mi piace tenerla per ricordo”. Il  mio segreto?” Credere sempre in me stesso. C’è tanta gente che mi ha aiutato a crescere, ma avere fiducia in se stessi e sentire questa fiducia da parte degli altri per un calciatore è una cosa fondamentale. Era così in Argentina ed è stato così anche nel Palermo“. Al numero 9 rosanero è stato anche chiesto come immagina il Palermo senza di lui, queste le sue parole a La Repubblica: “ Sono sicuro che il Palermo anche senza di me sarà forte. Prima di arrivare qui, in Argentina tutti conoscevano il Palermo come una squadra forte. La retrocessione ci ha fatto male, ma adesso siamo tornati in Serie A. Il presidente Maurizio Zamparini e il tecnico Giuseppe Iachini potranno fare grandi cose per il Palermo anche senza di me”. Il mio sogno? “Sogno la nazionale. In questo momento è il massimo. I giocatori dell’Argentina sono tra i più forti al mondo e la concorrenza è grande. La convocazione sarebbe un’emozione troppo grande che non si può spiegare, ma io gioco in una posizione nella quale ci sono già tanti campioni.  Il fatto che il Ct Martino sia venuto a vedermi significa già qualcosa. Se è venuto a Palermo ci sarà stato un motivo ed è molto importante”.