Palermo, Dybala: "Quando sono arrivato tutti pensavano fossi stato pagato molto. Vazquez é come un fratello"

25.04.2015 20:50 di Manfredi Esposito   vedi letture
Palermo, Dybala: "Quando sono arrivato tutti pensavano fossi stato pagato molto. Vazquez é come un fratello"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L'attaccante del Palermo Paulo Dybala é stato intervistato dalla FIFA, dove ha parlato molti argomenti. Questo quanto appreso da TuttoPalermo.net: “E ‘davvero bello che la gente parli così tanto di me, perché vuol dire che sto facendo le cose per bene. Quello che mi sta succedendo ora è molto simile a quello che ho passato quando ero in Argentina. Ho iniziato molto bene la mia carriera e, in quel periodo, c’era molta speculazione e si parlava molti di dove sarei andato a finire una volta partito. Come ho fatto allora, anche adesso sto cercando di affrontare tutto questo passo dopo passo e tenere i piedi per terra”. Dybala ha poi parlato di quando era ancora all’Instituto e vennero sconfitti dal San Lorenzo ai play-off, nella partita decisiva per la promozione: “Per me è stata una grande delusione. Pensavamo di avere la gara in pugno, ma ce ne siamo andati via a mani vuote”. Differenze tra Laguna Larga e Palermo? “Quando ho iniziato non ho mai pensato che le cose sarebbero accadere così in fretta. E ‘stato bello venire qui così giovane, anche se adattarsi non è stato facile. C’è una grande differenza tra Laguna Larga (sua città natale) dove tutti si conoscono, e una grande città come Palermo. C’era anche una nuova lingua da imparare, nuove abitudini e il calcio italiano era una sfida così enorme. Quando sono arrivato qui, tutti si chiedevano se valessi 12 milioni di euro. Dicevano che si trattava di un sacco di soldi e che avevano pagato troppo per me. Però sono riuscito a mettere a tacere gli scettici”. Dybala ha anche parlato della morte del padre, avvenuta quando lui ancor 15 anni: “Lui ha sempre sognato di vedermi arrivare dove sono adesso. Purtroppo non è qui per godere di tutto questo, anche se per me è come se fosse al mio fianco quando sono in campo e fuori". La retrocessione? "Il periodo della retrocessione è stato molto difficile, ma dalle cose negativa si impara di più. Sapevo che non sarebbe stato facile giocare in Serie B, ma dopo aver superato alcuni infortuni sono stato in grado di trovare la condizione ideale e iniziare ad imparare. Stiamo facendo una buona stagione in Serie A e stiamo mostrando il buon lavoro fatto l’anno scorso. Tenendo buona parte della squadra”. Franco Vazquez? “Per me è come un fratello, abbiamo un rapporto bellissimo, trascorriamo del tempo insieme quando torniamo a casa a Cordoba per le nostre vacanze. In Argentina tifiamo per due squadre diverse, io per l’Instituto e lui per il Belgrano, che recentemente si sono incontrate in coppa e la mia squadra ha vinto e così Franco ha dovuto pagare la sconfitta organizzando un barbecue". Il sogno nel cassetto? "Giocare per l’Argentina, perchè io mi sento argentino. Ho intenzione di combattere per lei, so che non sarà facile perchè in Argentina ci sono degli attaccanti molto forti. Ho ancora molto da imparare e so che se continuo cosi la mia chance arriverà. Fare parte della nazionale maggiore è il mio più grande sogno. Ho tutta la carriera davanti e ci sono molti obiettivi che voglio raggiungere, per raggiungerli devo fare la scelta più giusta per me”.