Palermo, Foschi: "Non potevo dire di no ai rosanero. Cerchiamo di creare un gruppo"

11.07.2018 22:54 di Aldo Sessa   vedi letture
Palermo, Foschi: "Non potevo dire di no ai rosanero. Cerchiamo di creare un gruppo"
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© foto di Chiara Biondini

Rino Foschi, neo direttore dell'area tecnica del Palermo, ha rilasciato una lunga intervista a Tutto Mercato Web, nel giorno del suo 72esimo compleanno, toccando diversi temi. Ecco quanto evidenziato da TuttoPalermo.net: "Non diciamo quanti anni sono (sorride, ndr). I compleanni sono belli quando si è giovani. Ho qualche anno in più, e quindi più esperienza e tanto da dare. Forse due anni fa non era ancora il momento adatto per rientrare. Oggi invece ci sono i presupposti per lavorare. E poi, lo sapete, Zamparini mi ha dato tanto e non posso dire di no. È un momento difficile, ma c’è la volontà di costruire qualcosa di bello. Di Palermo non serve parlare, l’affetto che mi lega alla città é risaputo. Torno con carica ed entusiasmo. Palermo non è una patata bollente. E' un momento particolare, perché non ha centrato la promozione. Ma non è detto che dobbiamo assolutamente ripartire con la pressione assoluta di andare in A. Dobbiamo prima mettere a posto alcune situazioni, creare un gruppo unito. E poi fare ripartire la macchina, come il mio primo anno. L’obbligo è quello di creare un gruppo con la giusta armonia e riportare la gente allo stadio. Zamparini cercava un direttore sportivo, mi conosce bene e sa di me pregi e difetti. Ma non si può vivere di passato. Il calcio è cambiato in tante cose. La situazione del Palermo non è drastica, però viene da una retrocessione e poi è mancata la promozione. Oggi un presidente non può buttare via dei soldi altrimenti nascono delle difficoltà. Palermo è una città importante, se mancano i risultati diventa difficile. Noi proviamo a portare il giusto entusiasmo, creando una squadra che possa divertire e crescere. La Gumina? È un giocatore con delle qualità importanti. Lo seguivo già quando era in Primavera. Quando ha giocato in prima squadra si è espresso e ha fatto vedere solo un anticipo di quello che sa fare. Ferrero c'è rimasto male? Era uno dei candidati all'acquisto, ma quando lo seguiva lui, La Gumina aveva un prezzo differente. L’Empoli ha fatto tutto velocemente, e senza aste, un grande colpo per il futuro. Coronado andrà a Dubai? È un calciatore molto bravo, gli piacerebbe la Serie A e si sta guardando intorno. Non gli mancano le richieste in altri Paesi, come Dubai, appunto. Lasciamolo decidere con calma. La decisione dovrà prenderla lui. Nella prima esperienza rosanero avevamo tempi ristretti, abbiamo fatto un travaso incredibile e arrivammo a giocarci la Serie A sino in fondo, con tanti tifosi al seguito. Un calore incredibile. Poi riuscimmo a centrare la promozione l’anno dopo. Quest’anno sarà un po’ come la mia prima esperienza in rosanero, vogliamo fare le cose per gradi, ripartendo da una squadra che ci faccia divertire e dal calore della gente. È importante che i tifosi conoscano il momento. Loro sono più importanti dei calciatori, fanno la differenza più del calciomercato. Quando è arrivato a Palermo per la partita contro il Cesena pensava già al ritorno? In quel momento ero un avversario non pensavo al ritorno. Ma Palermo per me è speciale, lo sapete. Ora però bisogna dimenticarsi il passato e prendere contatto con la realtà. Se pensi a quello che hai fatto e non a quello che devi fare, ti fai male. Ho qualche anno in più, la chiamo esperienza. Non mi sento arrivato. Anzi. Mi piace il progetto del Palermo. E in cuor mio non vorrei deludere nessuno. Soprattutto i palermitani. Che peccato per il Cesena, mi dispiace davvero. Queste cose sono successe a tante altre società. Oggi se i conti non tornano rischi queste situazioni. Quando si accumulano tante cose fai fatica. Il Cesena soffre da lontano. Io ho fatto tutto quello che potevo fare. Sul campo ci siamo salvati... ma non me la sono sentita di andare avanti. Cesena, come Palermo, è la mia città. E quando Zamparini ha visto che ero libero mi ha chiesto se me la sentissi di tornare. Ed eccomi qua".