Palermo, Maresca: "Non facevo più parte del progetto, poi il mister ha scelto di puntare ancora su di me. Abbiamo diversi giocatori nuovi è normale che ci siano alti e bassi. Sono pronto per dare una mano alla squadra se chiamato in causa"

09.10.2015 14:12 di  Gil Cusimano   vedi letture
Palermo, Maresca: "Non facevo più parte del progetto, poi il mister ha scelto di puntare ancora su di me. Abbiamo diversi giocatori nuovi è normale che ci siano alti e bassi. Sono pronto per dare una mano alla squadra se chiamato in causa"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il centrocampista del Palermo, Enzo Maresca, è stato il protagonista odierno della conferenza stampa svolta nell'impianto sportivo militare di Boccadifalco. Il playmaker nato a Pontecagnano Faiano ha parlato della delicata situazione che sta vivendo sia la squadra, reduce da 4 sconfitte consecutive, sia a livello personale, spiegando i motivi del mancato impiego con continuità in questo inizio di stagione enell'ultimo scorcio della passata, ecco quanto raccolto da TuttoPalermo.net: "Dovremmo andare indietro di parecchio tempo, più o meno ai tempi del rinnovo. La situazione è abbastanza chiara: dopo l’infortunio avuto con la Roma a fine gennaio, quando sono rientrato mi è stato detto che avrei giocato poco perché il mister voleva valutare gli altri. Iniziata la nuova stagione, avevo capito di non rientrare nel progetto Palermo e infatti in ritiro ero con due piedi fuori dal club. Poi qualcosa è cambiata e sono rientrato in gruppo. Per me non è cambiato niente, l’attaccamento verso la maglia è lo stesso e non posso che ringraziare il club; questo è il calcio e bisogna prenderne atto. Non ho parlato molto in questi mesi forse perché la società mi ha voluto tutelare, anche se non c’era bisogno. C’è un mister che fa delle scelte e io devo accettarle, il campionato è appena iniziato e mancano ancora molte partite. Sto benissmo dal punto di vista fisico e incazzato perchè non gioco, ma credo che chiunque non giochi sia arrabbiato. Più giochi più ti senti a tuo agio". Il numero 25 rosanero si è poi soffermato poi sulle possibili motivazioni della crisi di risultati della squadra e chiosando sullla sua voglia di dare una mano al gruppo: "Andrebbe fatta un’analisi completa: la squadra lavora con lo stesso allenatore da due anni e mezzo, ma 4-5 undicesimi dell’organico sono nuovi rispetto allo scorso anno e con me diventiamo sei. Questa è una squadra più o meno nuova che ti dà degli alti e bassi, per me comunque è tutto normale. E’ vero, dobbiamo ammettere che Dybala e Barreto facevano la differenza nel Palermo dello scorso anno. La vittoria fa avvicinare sempre tutti invece la sconfitta fa allontanare, però non vedo una situazione grave a patto che si risolva nel minor tempo possibile. Non mi sono mai sentito il salvatore della patria, voglio aiutare una squadra che ha un momento di difficoltà. L’allenatore quando prepara una formazione la prepara per vincere, quindi sicuramente credo che sia giusto così. Lo scorso anno quando mi è stata data la possibilità si è visto che il modulo e gli uomini dipendano sempre dall’avversario”.