Palermo, Nestorovski: "Avere la fascia grande responsabilità. Avrei potuto segnare qualche gol in più"

20.10.2017 12:38 di Aldo Sessa   vedi letture
Palermo, Nestorovski: "Avere la fascia grande responsabilità. Avrei potuto segnare qualche gol in più"

Ilija Nestorovski, bomber e capitano de Palermo, si racconta al Corriere dello Sport toccando diversi temi, ecco quanto evidenziato da TuttoPalermo.net: “Il rinnovo e il mercato? Programmo giorno per giorno, nel mio futuro c’è soltanto il Novara in questo momento e sono concentrato per non fallire l’appuntamento della Serie A. Può succedere che io non segni e che a brillare sia un altro compagno. l’importante è vincere. É normale avere un blackout, capita anche ai grandi campioni. Sulla questione nazionali noi giocatori non abbiamo voce in capitolo e non interroghiamo il ct. É una questione che devono gestire società e Federazione. Avere la fascia da capitano non è un modo per sentirmi migliore degli altri o per ricerca di popolarità, al contrario la fascia mi dà pesanti responsabilità. Alcune volte mi vedete poco. Un capitano dovrebbe parlare quando si perde e per fortuna, quest’anno, non è mai successo. Noi come la Juventus? Certo: ovviamente intendo che noi siamo i favoriti per la B così come loro sono i favoriti per la A. Non c’è un attaccante che risolva tutto con un colpo di bacchetta magica. Anche a Frosinone siamo stati al’altezza degli avversari anche se alla fine è mancato il colpo del k.o. Classifica marcatori? Se avessi giocato tutte le partite, forse a quest’ora sarei già a quota 7 o 8. E mi dispiace anche avere sbagliato due occasioni da rete a Frosinone. Dettagli, in verità, perché il primo traguardo è la A. Non l’egoismo. Coronado? Mi piace, è un fantasista molto tecnico e in grado, con dei palloni filtranti, di metterti nelle condizioni di segnare. É ancora presto per capire se sarà una star, ma ha tutto per diventarlo. Trajkovski: per me è il più forte di tutti. É migliorato tantissimo. A Palermo, forse, gli manca un po’ di continuità. Ai tifosi dico di venire allo stadio perché con un ‘Barbera’ con 20-25 mila presenze sono sicuro che vinceremmo le partite con 3 o 4 gol di scarto. Corini? Ho fatto sei partite con lui senza un solo gol, ma è vero che ho imparato tante cose e sono migliorato nel modo in cui vanno attaccati gli spazi. É una grande persona e un grande allenatore. Sugli altri non mi pronuncio, appartengono ormai al passato. Italia? Andrà ai mondiali perché è abituata a questo tipo di competizioni. C’è ancora differenza tra noi e gli azzurri, ma la Macedonia è in crescita grazie anche al contributo dei giovani. Segnare in Serie B? É più difficile che contro Chiellini e Bonucci: abbiamo tutti contro, dieci giocatori che ti contendono la palla e non c’è mai spazio”.