Palermo, Pezzella: "Orgoglioso di essere in Nazionale. Palermo è la mia seconda casa. Napoli nel cuore"

01.07.2016 10:31 di  Claudio Puccio   vedi letture
Palermo, Pezzella: "Orgoglioso di essere in Nazionale. Palermo è la mia seconda casa. Napoli nel cuore"
TuttoPalermo.net
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Il giovane terzino sinistro del Palermo Giuseppe Pezzella, recentemente convocato dalla Nazionale under 19 per l'europeo di categoria, è stato intervistato dal Corriere dello Sport, ecco le sue parole evdienziate da TuttoPalermo.net: "Prendo esempio da Schillaci. Ha ragione quando dice guai a togliere le ambizioni in questo ambiente dove ogni giorno c’è un record da battere. Anch’io all’inizio volevo solo un pallone da calciare, lo costruivo con i giornali, correvo nel corridoio e rompevo vetri. Oggi ci ritroviamo a Coverciano, l’8 partiamo per la Germania, poi ci sarà l’esordio con le stesse emozioni dell’Italia di Conte. Quella la seguiremo in tv, con entusiasmo e la certezza che tutto può accadere. Anche il trionfo. Conte ha creato un gruppo fantastico con una difesa impenetrabile. Un giorno mi piacerebbe essere allenato da lui, vestire la maglia azzurra della nazionale maggiore e chi più ne ha più ne metta. Del resto, i sogni sono fatti perché si avverino, poi sta a noi realizzarli. Guai a non averne. Sarebbe anormale. Se non tenti, resti col rimpianto e con il dubbio di quello che poteva essere. Il mondo ci guarda, sarà un luglio caldissimo. L’Europeo U19 diventerà il momento centrale perché non ci saranno altri appuntamenti così importanti. Penso più a lavorare che alle vacanze. Anche il nostro è un bel gruppo di azzurrini con tanta qualità. Per molti sarà un trampolino di lancio. Pensiamo di farcela, ne abbiamo voglia e siamo pronti ai sacrifici, ce la giocheremo con tutti". Pezzella ha parlato anche del suo esordio in serie A in questa stagione e le sue prospettive future: "Non mi aspettavo di esordire e di avere questo spazio, i tecnici hanno avuto subito fiducia e la carriera si è messa in moto. Se penso a quando ho cominciato e alla mia prima serie A, ai grandi avversari affrontati, al mio personale derby col Napoli, mi vengono i brividi. Ma non si finisce mai. Il giorno dopo è sempre quello decisivo. Nella sfortuna di una stagione disastrosa, c'è stata la fortuna di una società che ha avuto bisogno dell’energia dei giovani e di ragazzi che hanno potuto dimostrare il loro valore. Poi ci siamo anche salvati contro ogni pronostico. Tutto bello ed elettrizzante, ma adesso si ricomincia come fosse il primo giorno, la prima volta. Mi sento di ringraziare tutti Ogni allenatore mi ha aiutato a crescere sul piano tecnico e umano. Ancora mi sento un piccolo giocatore, ma il primo passo l’ho fatto. Iachini mi ha dato serenità e consapevolezza dal punto di vista tattico e morale. Con Ballardini il debutto a Bergamo e tanto altro. Mi ha riconfermato poi tolto poi ancora rimesso, ma era normale perchè dovevamo salvarci, il tecnico valuta ogni cosa, ha l’obbligo delle scelte. Non ci sono rimpianti o dispiaceri, gliene sarò sempre grato. Mi piace il suo metodo di lavoro, che è quello di un tecnico che ama il bel calcio. Come non dimenticherò Schelotto, con il quale ho avuto un rapporto di stima reciproca. Solo complimenti nei suoi confronti. Un grande motivatore che sa parlare alla squadra. Mi sento pronto per affrontare un campionato duro e difficile come la A, poi tocca alla società decidere. Sono carico, vorrei giocarmi le mie carte. Non sono il solo giovane a pensarla così. Il Palermo è stato bravo ad anticipare la concorrenza. E mi ha fortemente voluto. Ero un ragazzino, non ho mai avuto nessun dubbio sulla scelta di partire per la Sicilia. Palermo è diventata la mia seconda casa ormai. E’ un onore vestire questa maglia. Finché il Palermo mi vorrà, sarà per me un vanto mostrarla in giro. Per il futuro immediato con la Nazionale mi aspetto una vittoria dell’Italia contro la Germania, la nostra replica e l’anno venturo in Corea il mondiale che non capita tante volte di giocare nella vita. A questa età bisogna prendere tutto quello che viene, poi le somme si tirano quando gli anni passano. Mi sento un ragazzo con la testa sulle spalle. In questo lavoro se non ce l’hai, non vai da nessuna parte. Per il Palermo mi aspetto un campionato più tranquillo. Per me nuove conquiste. L’entusiasmo non manca. Il presidente è il primo tifoso e il direttore Foschi ha competenza, professionalità ed esperienza per gestire il progetto". infine un pensiero alla "sua" Napoli e una curiosità personale riguardante i tatuaggi: "Ho seguito la Coppa America tifando per Higuain e l’Europeo per Insigne. Napoli è nel mio cuore, come Palermo che mi ha accolto come un figlio. Il mio mito resta Maradona. Diego è un dio per Napoli, avrei voluto essere più vecchio per vederlo in campo da vicino, un campione che resta scolpito nella storia. E non solo del Napoli. Per quanto riguarda i tatuaggi ho aggiunto di recente il nome di mia mamma Rossella sul petto e un teschio. Un porta fortuna. Ce ne sono diversi in cantiere, il corpo è la mappa della mia vita".