Palermo, Quaison: "Salvezza? Certo che ci crediamo"

12.01.2017 10:30 di Rosario Carraffa   vedi letture
Palermo, Quaison: "Salvezza? Certo che ci crediamo"
TuttoPalermo.net
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il giocatore del Palermo Robin Quaison, intervistato dal Corriere dello Sport ha parlato di tanti argomenti, ecco quanto evidenziato da TuttoPalermo.net: "Credete alla salvezza? Certo che ci crediamo, non è tempo di vacanze, bisogna mettercela tutta anche se i risultati sono stati altalenanti. Non trascurerei un particolare: abbiamo giocato sempre bene, è mancata un po’ di attenzione nelle fasi cruciali. Serve più concentrazione, soprattutto nei minuti finali. E’ per questo che alcuni punti ci sono sfuggiti". Ha parlato anche del tecnico Eugenio Corini: "E’ un allenatore tranquillo. Da ex capitano e arricchito da una lunga carriera conosce le necessità di una squadra. Stiamo bene con lui, c’è feeling. E anch’io, personalmente, ho trovato subito le risposte per rinascere. Il ruolo? Per me non è una novità, preferisco giocare da trequartista, la posizione che Corini mi ha ritagliato. Alle spalle restano solo l’applicazione, la volontà ed essere in sintonia con il tecnico". Quaison ha parlato anche di futuro: "Sarò sincero, per ora esiste solo il Palermo. Ma come si può pensare al futuro se c’è un presente da vivere con intensità? La Premier League? Mi affascina. E mi fa piacere che si parli in maniera positiva del sottoscritto. Ma prima viene la salvezza, il nostro obiettivo. Come vincere uno scudetto". Lo svedese ha continuato parlando della prossima sfida di campionato in casa del Sassuolo: "Voglio vincere, a prescindere dalla stima che possano avere nei miei confronti, da chi segna, da chi fa l’assist, da chi gioca bene o male. Ripeto: mi interessano solo i tre punti. Il ritorno al gol di Nestorovski? Credete veramente che in questo momento sia importante se Ilija ritrova il gol o se Quaison prende la scena? Non si va in campo o per la classifica o per l’allenatore . Siamo un’unica cosa, una squadra, con gli stessi interessi". Stefan Silva? Lo conosco da tempo, è un amico. Cerco di aiutarlo in tutto, dal campo alla vita. E spero che sia abitui al più presto. Ha talento, un ottimo piede, è trequartista e punta, numero nove come quello che ha scelto e dieci come i fantasisti. Non ho mai giocato insieme a lui ma a Stoccolma eravamo vicini come lo sono i ragazzi che nascono in periferia, da famiglie di emigranti e hanno voglia di scalare i gradini del successo. Hiljemark? E’ una domanda per Oscar. Da amico, accetto qualsiasi decisione, Resta? Va via? Non so, l’amicizia non guarda queste cose. Di Palermo e del Palermo posso solo parlare bene. Mi piace come città, mi piacciono i tifosi. Mi piace la società. Certo, è innegabile che stiamo attraversando giorni difficili ma il calcio è questo. Veloce e dinamico nelle sue conquiste e nelle sue delusioni. Zamparini è il nostro presidente, ha una grande passione per il calcio, come tutti qui. I miei due anni e mezzo a Palermo, fino ad ora, sono stati perfetti, risultati a parte". Si è soffermato sulla rete messa a segno contro il Genoa: "Tanta gioia. Ero felice perché avevo segnato e pareggiato in un momento delicato della mia carriera e della partita, visto che il primo tempo stava per finire. Il calcio è così, se giochi bene ti applaudono e ti fanno i complimenti, altrimenti ti fischiano e dicono che sei scarso. Non ho mai mollato, ho sempre creduto in me stesso sapendo cosa fare sia come calciatore che come uomo, pronto a prendermi le bocciature e felice di riscuotere consensi. Senza illusioni o depressioni". Sul sogno mondiale ha detto: “Non mi sono mai posto questa domanda anche perché da qui al 2018 passa una vita. Intanto, debbo continuare da titolare, fare bene, col Palermo o con la Svezia, giocare e dare il meglio. L’unico modo per aprire tutte le porte. Mesi fa le prospettive potevano sembrare diverse".