Palermo, Rispoli: "Qui sto bene e voglio restare a vivere qui. Difficoltà societarie? Siamo andati avanti grazie a Foschi"

19.04.2019 17:16 di  Aldo Sessa   vedi letture
Palermo, Rispoli: "Qui sto bene e voglio restare a vivere qui. Difficoltà societarie? Siamo andati avanti grazie a Foschi"
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Andrea Rispoli, difensore del Palermo, è stato intervistato da TRM. Ecco quanto raccolto da TuttoPalermo.net: “L'obiettivo che mi può cambiare la vita  è il matrimonio con Nadine. E poi c’è la Serie A. Sono qui a Palermo da 5 anni e mi trovo benissimo. È una città che da tanto a livello lavorativo e come stile di vita. La gente riesce sempre a farti sentire il proprio calore e il proprio sostegno. Ad inizio anno le voci di mercato che mi riguardavano non erano causate da me. Io sto davvero bene qui a Palermo e quando smetterò di giocare resterò a vivere qui. Io non sono mai voluto andare via e a prescindere dal numero di partite che ho giocato sono comunque felice dell’obiettivo che la squadra vuole raggiungere. Mi restano gli ultimi due mesi di contratto e sono disposto ad ascoltare la società qualora volesse trattare il mio rinnovo di contratto. Metto da parte la mia situazione personale per pensare al bene della squadra e spero che arrivi la nuova proprietà. Le difficoltà societarie? Inizialmente un po’ di preoccupazione l’ho avuta, ma grazie a Rino Foschi che per noi è un punto di riferimento siamo andati avanti. Gli stipendi erano in discussione, ma l’importante era evitare il rischio penalizzazione. Per coltivare l’amore per il calcio ho lasciato la mia terra a 15 anni per fare un provino col Brescia. La differenza tra la gente del Sud e del Nord l’ho avvertita e un po’ te la facevano pesare. Per diventare un calciatore poi non basta avere talento, bisogna anche mantenere uno stile di vita sano e dedicare la vita al lavoro. Solo l’equilibrio e l’atteggiamento giusto ti permette di arrivare ad alti livelli. Il tifoso palermitano, nonostante i risultati della squadra negli ultimi anni non abbia raggiunto grandi traguardi, è sempre presente e ci incita costantemente, anche per strada. Apprezzo questa tifoseria perché è stata sempre presente con tutte le problematiche societarie: la città merita la gioia della Serie A. Quest’anno il gol mi manca, è vero, ma non è un’idea che mi ossessiona; sicuramente ci penso. Ogni calciatore vorrebbe giocare sempre ed essere fondamentale per la propria squadra, io ho 30 anni e giocherò finchè il mio corpo me lo consentirà. Stellone è un allenatore molto equilibrato e siamo felici sia il nostro allenatore. Sto già pensando a cosa fare in futuro ma per ora penso solo a giocare con la maglia rosanero. Cosa faccio se andiamo in Serie A? Mi posso rasare i capelli ma sicuramente dopo il matrimonio (ride, ndr). Questa Serie B è stata una sorpresa, soprattutto per quanto riguarda il Lecce e Brescia. La sfortunata finale play-off contro il Frosinone ci ha segnato sicuramente, bisogna far rispettare le regole per il bene dello sport e non ripetere più eventi simili. Dybala è il calciatore più forte con cui abbia mai giocato. Si vedeva già in allenamento che era un talento vero e proprio, per fermarlo bisognava sparargli (ride, ndr.)”.