Cesena, Brienza: "Palermo è casa mia. Sono orgoglioso di aver contribuito alla storia rosanero. Domenica partita speciale"

16.10.2014 11:17 di  Gil Cusimano   vedi letture
Cesena, Brienza: "Palermo è casa mia. Sono orgoglioso di aver contribuito alla storia rosanero. Domenica partita speciale"
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Domenica 19 Ottobre è in programma il delicato scontro salvezza tra Palermo-Cesena, valido per la 7° giornata della Serie A Tim. Data che Franco “Ciccio” Brienza ha segnato con il circoletto rosso sul suo personale calendario. Vorrei vedere voi tornare in un città nella quale hai vissuto probabilmente i momenti più esaltanti della tua carriera, affrontare una squadra che ti ha dato la possibilità di passare dalla Serie C (attuale Lega Pro) alla Nazionale Italiana di Marcello Lippi seppur per un solo stage e per la quale hai dato tutto te stesso riuscendo a scrivere pagine indelebile per l'intero popolo rosanero (Stagione 2004/2005, quella del tirono in Serie A, Palermo-Juventus 1-0 proprio ad opera dell'ex folletto nato a Cantù). L'indimenticato ex rosanero, come riporta il Corriere di Romagna, ha parlato degli anni in Sicilia ricchi di soddisfazione e del suoi ricordi in maglia rosanero, ecco quanto evidenziato da TuttoPalermo.net: “La mia casa. A un certo punto ho addirittura creduto di poter chiudere la carriera in Sicilia, dove sono arrivato per la prima volta nel 2000 e dove sono tornato addirittura due volte. A Palermo ho giocato più di 200 partite, ho avuto l’onore di salire dalla C alla A e di giocare in Europa. Se dovessi segnare, capitemi, non esulterei. Difficile scegliere il ricordo più bello, ma dico la stagione 2004-2005: una neopromossa che chiude al 6° posto qualificandosi per la coppa Uefa non si vedeva da tempo in Italia. O forse non si è mai vista. E l’anno successivo siamo arrivati ai quarti di finale, prima di essere eliminati dallo Schalke 04 (non bastò l’1-0 dell’andata al Barbera con gol proprio di Brienza. Poi ci sono gli allenatori e i compagni: in 7 anni ho giocato con tantissimi fuoriclasse. Ne cito quattro: Miccoli, Cavani, Toni, Amauri. Purtroppo non sono riuscito a incrociare Pastore, un altro campione. Tra gli allenatori? Guidolin. Al primo anno di A era riuscito a trovarmi la posizione ideale in campo e non a caso segnai 10 gol in 33 partite. Contro Juve e soprattutto Lazio siamo scesi in campo troppo timorosi e non siamo mai riusciti ad entrare in partita, mentre negli altri quattro casi abbiamo dimostrato di essere una squadra competitiva e pericolosa”. L’ex folletto del Palermo, oggi al Cesena, ha parlato anche del momento della propria squadra e del suo allenatore Pier Paolo Bisoli.“Come il Palermo, anche noi meriteremmo più punti in classifica. A Bisoli interessano innanzitutto la voglia di sacrificarsi e di soffrire oltre al lavoro sul campo. Tra i tanti allenatori che ho avuto, mi ricorda molto Sannino, con cui mi sono tolto parecchie soddisfazioni a Siena. Foschi? Rispetto a Palermo, oggi Rino è molto più sereno. E di conseguenza rompe meno telefonini”.