Palermo, Sagramola: "Voglio istituire qualcosa di duraturo. Sono legato a..."

24.06.2020 15:40 di  Aldo Sessa   vedi letture
Palermo, Sagramola: "Voglio istituire qualcosa di duraturo. Sono legato a..."
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Rinaldo Sagramola, ad del Palermo, è stato intervistato a ‘Casa Minutella’ su Trm. Ecco quanto evidenziato da TuttoPalermo.net: “Con questa ho vissuto a Palermo nove stagioni sportive. Sulla città non so dire molto, ma l’ambiente che offre è unico in Italia. Della passata esperienza con l’altra società mi manca sicuramente la categoria. Tra i giocatori sono rimasto molto legato a Migliaccio, ovvero la dimostrazione vivente del fatto che con la tenacia, la dedizione e la forza di volontà si può arrivare in Serie A. Un ragazzo leale e fantastico, oltre che un grande giocatore. Tra quelli di quest'anno ce n’è uno in particolare, Mario Santana. Nessuno è inamovibile per il prossimo campionato che sarà estremamente complicato e competitivo. Sarà sicuramente più difficile di quello di Serie B. Il mio sogno legato ai colori rosanero è quello di istituire con questa società qualcosa di duraturo. Abbiamo qualche problema riguardo la disponibilità dello stadio che speriamo si risolva presto e per il resto stiamo cercando di programmare una stagione abbastanza anomala, visto che i campionati non sono finiti e perciò è difficile prendere contatti con atleti e tesserati impegnati con altre squadre. Il Palermo si è aggiudicato la gara per rappresentare la città nel campionato di Serie D, il sindaco Orlando il giorno dopo dell’aggiudicazione ha rilasciato un nulla osta per l’utilizzazione dell’impianto nella stagione 2019/20, nulla osta indispensabile per potersi iscrivere al campionato e da presentare alla Lega Dilettanti. Il nulla osta non aveva ovviamente contenuti economici ma solamente la disponibilità dell’impianto, peraltro parziale perché alcuni ambienti dello stadio ed uffici sono occupati dalle cose della vecchia società e quindi sono seguite e gestite dalla curatela fallimentare. Iniziata la stagione, abbiamo cominciato ad interloquire con gli uffici del Comune per definire i contenuti della concessione. Si sono susseguiti vari incontri nel corso dei quali abbiamo sempre fatto presente che, relativamente alla convenzione, avremmo avuto il piacere che si tenesse conto della categoria che disputavamo o comunque di un rapporto tra quello che pagava il vecchio Palermo in Serie A, quindi il canone, ed il fatturato che avremmo realizzato noi nel campionato di Serie D, quindi che ci fosse una gradualità. Poi tutte le cose si sono chiaramente fermate per l’emergenza sanitaria che ha colpito il Paese e alla ripresa abbiamo scoperto che nel frattempo gli uffici avevano lavorato e sembrava avessero presentato o stessero presentando al Consiglio Comunale una bozza di convenzione che prevedeva addirittura un aumento del canone rispetto a quello pagato dalla vecchia U.S. Città di Palermo. A questo punto, riteniamo il tutto, non improponibile, perché tutto si può proporre, ma certamente non accettabile. Un’ipotesi che vedrebbe il 10% del fatturato della stagione destinato al canone di locazione dello stadio, e soprattutto, non avendo disponibilità ancora oggi per la stagione prossima abbiamo cominciato a guardarci attorno per vedere di poter corredare la domanda d’iscrizione al campionato di Lega Pro con la disponibilità di un impianto sportivo. L’auspicio nostro e quello condiviso con tutti i tifosi è che questa questione si chiarisca al più presto e ci consenta di poter immaginare la stagione 2020/21 giocata a casa, nostra e dei tifosi perché in realtà si sta discutendo non tanto del Palermo Calcio, ma della casa dei tifosi del Palermo che sono cittadini prevalentemente del Comune. Pergolizzi? Preferiamo puntare su un profilo più esperto, che conosca la categoria. Non possiamo permetterci scommesse. Tony Di Piazza? È socio dell’Hera Hora, membro del consiglio d’amministrazione, ha rimesso il suo di vice-presidente. Spero che sia una cosa che si possa riconciliarsi. Credo che i rapporti siano stati male interpretati dalla distanza. Ha dichiarato la sua disponibilità a vendere le sue quote, anche al socio di maggioranza, il tutto è in mano agli avvocati. Il rapporto tra soci, non influirà sulla vita della società calcistica“.