Brasile, per Adriano festa in favela coi narcotrafficanti

Nonostante in questi giorni abbia fatto perdere traccia di sé, alcuni reporter brasiliani hanno ricostruito, su fonti della polizia di Rio de Janeiro, i movimenti di Adriano, che domani dovrebbe rientrare in Italia e confrontarsi ancora una volta con la dirigenza dell'Inter e con Josè Mourinho. Stando a quanto rivela il tabloid Extra, l'attaccante nerazzurro avrebbe partecipato almeno a un paio di feste in una favela di Rio de Janeiro. Giovedì e venerdì si è tenuta una grande festa a Chatuba in onore del capo del narcotraffico di Penha e Alemao, Marcio dos Santos Nepomuceno, al momento in carcere. Adriano sarebbe stato visto piangere e lamentarsi della propria fama: "Come in ogni festa di *** non sono mancati gli invitati illustri. Uno di loro è stato visto con due pistole alla cintola, fumando marijuana e bevendo senza tregua, mostrando così un'altra delle sue qualità, diversa a quella che l'ha consacrato e arricchito - scrive Extra -. L'invitato famoso ha pianto, si è lamentato della fama e ha detto "il denaro non è tutto". Secondo la rivista del gruppo O Globo: "Come in ogni festa di *** non sono mancati gli invitati illustri. Uno di loro è stato visto con due pistole alla cintola, fumando marijuana e bevendo senza tregua, mostrando così un'altra delle sue qualità, diversa a quella che l'ha consacrato e arricchito. La super-festa è stata degna di un Imperatore. C'era gente che si credeva scomparsa da giorni". Lo scorso giovedì, riferiscono le fonti di Rio, la polizia ha fatto un rastrellamento proprio alla favela di Chatuba, per cercare di catturare uno dei capi dei narcos locali, Paulo Souza Paz, noto come Micà. Della vicenda scrive anche il quotidiano carioca O Dia. "Negli ultimi giorni sono circolate due informazioni: la prima è che siamo andati a Chatuba per prendere Mica, l'altra è che sul posto c'era Adriano, il quale ha dei familiari in quel quartiere", ha scritto a O Dia il colonnello Marcus Jardim, del commando delle forze di sicurezza dell'area, puntualizzando che "la persona che siamo andati a cercare non era Adriano".