Palermo, Valente: "La piazza era irrinunciabile. Arrivato tardi tra i pro? Storia particolare..."

30.08.2020 12:40 di  Aldo Sessa   vedi letture
Palermo, Valente: "La piazza era irrinunciabile. Arrivato tardi tra i pro? Storia particolare..."
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© foto di Gianni Barbieri

Nicola Valente, attaccante del Palermo, è intervenuto nell'odierna conferenza stampa dal ritiro di Petralia Sottana. Ecco quanto raccolto da TuttoPalermo.net: "Penso che ogni giocatore punti a fare meglio, il sogno è vincere il campionato. Dobbiamo arrivare pronti alla prima giornata di campionato. Sono arrivato per cinque anni ai playoff, spero di fare qualcosina in più. Quest'anno a Carrara è stato l'anno migliore, ma Palermo era una piazza irrinunciabile. Posso dire che ho parlato con Berti, con cui avevo un rapporto particolare, di questa piazza. Mi ha detto: "Ti auguro un giorno di andare in quella piazza". Erano felici per me sia lui che il mister Baldini. E' una piazza che non c'entra con la C. Sono onorato di essere qua. Ruolo? Nel corso della mia carriera ho fatto diversi ruoli, ma è sempre l'allenatore che decide. Per mia predisposizione nasco esterno a sinistra. Ho giocato quest'anno a destra, ma sono assolutamente a disposizione del mister. Arrivato tardi tra i professionisti? La mia storia è particolare ma è quella di tanti calciatori: tanta gavetta, poi ho girato in prestito in D. Non avendo procuratori, sono stato vincolato alla stessa società per diverso tempo, e questa mi spediva in prestito. A 23 anni ho investito su me stesso e ho comprato il mio stesso cartellino. Il Palermo mi ha cercato qualche mese fa, nel periodo del post lockdowm. Ero impegnato nei playoff, e non volevo pensarci. Finiti questi, tempo una settimana ed ero d'accordo con la società. Il girone? Lo conosco bene. A Siracusa ero arrivato dopo un periodo in cui ho giocato poco e lì è iniziata la mia “scalata”; mi sento cambiato, ho avuto la fortuna di avere allenatori bravi. Adesso sono arrivato nella piazza migliore per poter fare il salto. Boscaglia? Penso che ho firmato in concomitanza col mister e sono stato contento di averlo fatto. perchè con lui, posso migliorare. Va benissimo che sia un “martello”. Bisogna tenere la tensione molto alta. Il mister lo conosco per fama, ha fatto campionati importanti. Ti posso dire che vedo una persona molto sicura del suo lavoro, precisa, che sa parlare coi giocatori. Il soprannome "trottola"? Non saprei, forse perchè sono veloce. Prediligo fare entrambe le fasi. I numeri di gol e assist non mi rispecchiano, faccio un po' di lavoro sporco. Poi magari sono un po' timido e per questo sono poco appariscente".