Ex Palermo, Zauli: "Palermo, tre anni fantastici. Hall Of Fame al Renzo Barbera? Mi emoziona"

03.06.2025 23:46 di  Gabriele Di Tusa   vedi letture
Ex Palermo, Zauli: "Palermo, tre anni fantastici. Hall Of Fame al Renzo Barbera? Mi emoziona"
TuttoPalermo.net
© foto di FEDERICO SERRA

L'ex Rosanero Lamberto Zauli, è intervenuto ai microfoni del Palermo per l'ormai noto format "Torretta Cafè" condotto dalla giornalista Sarah Castellana sui canali social ufficiali del club. Ecco quanto raccolto da TuttoPalermo.net: "Sono contento di essere qui: guarda dove mi ha portato il Palermo quindi ne approfitto per salutare tutti i tifosi. Non tornavo a Palermo da quando ho smesso di giocare per il club Rosanero (ndr. nel 2005). Ho trovato una Palermo ancora più bella di come l'avevo lasciata. Quando è arrivata la chiamata per questa intervista, ho colto subito l'occasione e sono partito subito. Cosa penso del centro sportivo a Torretta? Amo il calcio e aver messo piede all'interno del centro quando è stato innaugurato, è stato eccezionale. Se non fosse per questa intervista mi sarei andato a fare una bella partitella (N.d.R. ride sotto i baffi). Questo centro sportivo emoziona. I tifosi mi hanno scelto per Hall of Fame tra giocatori dal calibro internazionale e mi lusinga. Vedere una mia gigantografia allo stadio, ed il "Renzo Barbera" ha una bellissima storia, quasi mi fa vergognare ma mi fa molto emozionare. E' fantastico che la gente mi voglia così bene ancora, sono stati 3 anni bellissimi. Ho avuto la fortuna di trovare la prima promozione promozione dopo tanti anni e il primo Maurizio Zamparini. Ho anche mantenuto delle amicizie post vita da calciatore.Quando parlo di quegli anni, mi viene il brivido. Come ho iniziato a giocare? Adesso si nasce già grandi quindi si sogna di diventare calciatore. Personalmente ho intrapreso questa strada perché mi piaceva giocare a calcio, iniziando proprio dalla strada. Non ho rincorso la vita da professionista, è venuta da sè. La tappa Palermo per me è stata importantissima perché venivo a giocare per una città, metropoli grande. Con Zamparini abbiamo visto la possibilità che quella squadra poteva migliorare.Vincemmo subito il campionato e quindi ti lascio immaginare l'entusiasmo in città. Non ho mai più provato una cosa del genere. Cosa è cambiato da allora? Prima si stava tra la gente, ci si allenava o al  Centro Sportivo "Tenente Onorato" oppure al Velodromo "Paolo Borsellino". Tanti tifosi ci aspettavano al cancello, vivevamo la città anche frequentando il centro della città. Tutto questo mi dispiace. Mio padre mi ha trasmesso la passione per il pallone. Prima Grosseto e poi M odena, da li ho iniziato il mio percorso professionistico. A chi mi ispiro ?  Prima alla Roma di Paulo Roberto Falcão poi a Zinédine Zidane. Perché quest'ultimo? Zamparini mi notò quando ero al Vicenza, dovevo sfidare in amichevole il Palermo e il Bassano del Grappa, dicendo a Rino Foschi di volermi. E così fu'. "Vi ho portato lo Zidane della Serie B", così diceva il presidente (ndr. Zamparini). Perché sono chiamato il Principe? Coniato da quando ero al Vicenza, e fui nominato così per il mio modo di essere fuori e dentro dal campo. Guidolin? l'ho ritrovato al Palermo. Per la mia carriera è stato importantissimo. Grazie a lui ho fatto il salto di qualità pensando che non fosse più un gioco ma fosse qualcosa di più importante. A Vicenza ho siglato un goal iconico contro il Chelsea ed è uno dei più importanti per me ma anche per la squadra vicentina. Ruolo Trequartista, cos'è cambiato negli anni? Oggi si cerca meno 1 contro 1, si cerca il tecnicismo. Prima si ricercava l'ultimo passaggio per la costruzione dell'azione. Dopo che sono tornato dall'infortunio, nel 2002, prima volta che ero a Palermo, si giocavano i Play Off per l'europa e non eravamo prontissimi per affrontarlo al meglio però c'è stata l'occasione e ne abbiamo approfittato. Quel giorno sbagliai un goal di testa. Ormai l'ho superata, per fortuna. Ricordo che quando mi ruppi la gamba a 6 giornate dall'inizio, i tifosi venivano a trovarmi e a portarmi la qualunque (dalle paste, i giornali, ecc... Da qui quindi sentii l'affetto della città anche se non avevo fatto ancora nulla e fui in dovere nei confronti di tutti la responsabilità di fare sempre di più. Luca Toni, Gemelli Filippini, Fabio Grosso? Nel 2003 la società voleva vincere il campionato. La gente dormiva nel parcheggio pur di abbonarsi quindi ci sentivamo in dovere di fare tutto il possibile. Il ricordo più bello è legato alla prima al San Siro, erano presenti 10.000 tifosi vestiti di Rosanero. Invito i ragazzi di oggi a crede e lottare per crearsi qualcosa di importante perché non è importante solo il presente ma anche il futuro. Luca Toni? Mi piaceva creargli assist. Luca mi deve tantissimo (N.d.R. con risata). Da coaa è dipesa la mia Cessione? Cambiando l'allenatore, con Del Neri magari cambiava tutto. Io sarei rimasto con tutto il cuore infatti ci rimasi male ma con il senno di poi, non ero più un bambino. Dopo aver smesso di giocare in Serie C, ho cominciato ad allenare. Cosa direi al Lamberto Zauli di prima? Di credere in se stesso da prima per affermarsi prima e per avere altre porte aperte, magari più importanti. Mi piace insegnare ai ragazzi giovani quello che hanno insegnato a me. Conosco l'amore dei palermitani e gli auguro di non mollare mai".