Palermo, parla la moglie di Delio Rossi

21.04.2010 16:00 di  Alessandro Buttitta   vedi letture
Palermo, parla la moglie di Delio Rossi
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© foto di Federico de Luca

Maria Rosaria, moglie di Delio Rossi, ha parlato del marito in una bella intervista pubblicata nell'edizione palermitana di Repubblica.

Signora Rossi, che tipo è Delio tra le mura domestiche? L'aiuta nelle faccende di casa?
'Assolutamente no. Delio è una persona meravigliosa, ma a casa non fa nulla. Anzi no, l'unica cosa che fa è avvitare le lampadine quando si fulminano. Gli piace che tutto sia in ordine, ma potrebbe vivere nel disordine senza nemmeno accorgersene'.

Quando siete a casa parla mai di calcio?
'Lo fa, ma perché siamo noi a parlare del suo lavoro. Se fosse per lui lo lascerebbe fuori dalla porta'.

Come vi siete conosciuti?
'Era il 1981 o '82. Adesso non ricordo con esattezza. È stato un incontro assolutamente casuale. Eravamo a Foggia, in ospedale. Reparto ortopedia. Io ero una pallavolista e mi ero fratturata un dito. Lui si era fatto male al menisco giocando. Eravamo in sala d'aspetto. Ai tempi frequentavo l'Isef come lui e avevo un libro in mano. Fu la scusa per attaccare discorso. Litigammo subito. Si fece dare il mio numero in ospedale. E così cominciò tutto'.

Era un romantico? Come l'ha conquistata?
'Più che romantico direi che era molto dolce. Lui è un tipo diverso. È intellettualmente vivace. Io ero un'atleta come lui, perciò capivo il senso del sacrificio legato allo sport. Ci ha uniti questa affinità di interessi. Io ero un maschiaccio. Capivo le sue assenze e le capisco tuttora. Non me ne sono mai lamentata'.

I suoi genitori approvarono il vostro fidanzamento?
'Io ero l'unica figlia femmina e mia mamma era un po' preoccupata. Mi prospettò una vita di spostamenti e di lontananza dalla famiglia. Ma ritenne Delio sempre un bravo ragazzo'.

Seguiva il calcio ai tempi? Era tifosa?
'Ho due fratelli più grandi che mi portavano allo stadio a vedere il Foggia. Ho vissuto per anni tra palazzetti e stadi. Ancora oggi tifo Foggia'.

Avete una vostra canzone?
'Non ne abbiamo una, ma ci piace molto Mina. Mi ricordo le prime uscite con Delio. C'era sempre Mina in sottofondo'.

Avete mai fatto una follia l'uno per l'altra?
'Quando mi laureai all'Isef, diventai assistente di un professore. Mi ritrovai Delio agli esami. Lo interrogai io e gli diedi trenta. Non se lo meritava. Una volta andai a Capri per un convegno. Lui giocava. Ma una volta finita la partita si fece tutte quelle ore di macchina solo per passare una notte insieme in quel posto così romantico. L'indomani andò via perché aveva gli allenamenti'.

Tre figli e tanti trasferimenti alle spalle. Com'è possibile tenere unita la famiglia?
'In realtà le lontananze si sono create solo di recente. Io ho sempre seguito mio marito. Siamo cresciuti uniti perché eravamo soli. Non c'erano zii, nonni, cugini. Siamo stati dei genitori molto giovani. Eravamo ventenni. Siamo cresciuti insieme ai nostri figli. Questa è una nostra forza. La nascita dei nostri figli è il ricordo più bello che ho con mio marito'.

Qual è la città a cui si è legata di più in questi anni?
'Roma. Ero un po' diffidente ma la gente mi ha conquistato. Anche se mi è piaciuta anche Genova per i suoi contrasti'.

E Palermo?
'È una bellissima città. Ci sono mare e montagna. Ha un centro storico meraviglioso. Come tutte le città del sud vive di contrasti'.