Conto Corrente, costi fissi e variabili per la scelta bisogna fare attenzione ad alcune cose

Molto spesso il correntista trova diversi costi a suo dire criptici, ma così come l'auto o l'energia elettrica, anche il conto corrente ha costi fissi e variabili, noi di TuttoPalermo.net, li andiamo ad evidenziare di seguito:
i costi fissi sono quelli che paghi anche se non usi alcun servizio offerto dal conto. Lo sono ad esempio le imposte di bollo, il canone per la tenuta del conto e le eventuali spese per le comunicazioni obbligatorie che la banca ti deve inviare;
i costi variabili invece sono i costi che dipendono dai "consumi", cioè dal numero e dal tipo di operazioni che esegui: più ne fai, più paghi.
A seconda che prevalgano i costi fissi o quelli variabili è possibile distinguere due tipi di conto:
conto a consumo (o ordinario); si tratta di un conto in cui ogni operazione è a pagamento. Puoi sceglierlo se prevedi di fare poche operazioni per esigenze specifiche;
conto a pacchetto; ha un costo fisso, il canone, che include un numero massimo di operazioni; superato questo limite, ogni operazione è a pagamento. A volte è incluso un numero illimitato di operazioni nel caso di quelle più comuni, come prelievi e bonifici.
Per scegliere il conto corrente più adatto a te, non bisogna basarti solo sul canone mensile, ma si deve valutare il costo totale annuo, dato dalla differenza tra gli interessi attivi sulle giacenze, se previsti, ed i costi legati alle operazioni che fai durante l'anno.
E' importante ricordare che in caso di modifica unilaterale delle condizioni contrattuali, che va comunicata sempre in forma scritta, il cliente ha un congruo termine per recedere senza spese e ottenere, in sede di liquidazione del rapporto, l’applicazione delle condizioni precedentemente praticate.