Glorie Rosanero, Carvalho de Oliveira Amauri

Carvalho de Oliveira Amauri è senza dubbio uno dei calciatori più apprezzati nel panorama calcistico palermitano, uno di quei giocatori destinati a lasciare un segno indelebile nei ricordi dei tifosi.
Nasce il 3 giugno 1980 a Carapicuìba, comune brasiliano nei pressi di San Paolo che non arriva nemmeno ai 400.000 abitanti. La sua carriera calcistica nasce praticamente in Italia, dove inizia nel Bellinzona per poi girare tra Napoli, Messina, Piacenza ed Empoli per poi approdare al Chievo, squadra che lo porterà finalmente a giocare con continuità. Con i veneti si mette molto in mostra e nel 2006 guadagna anche il quarto posto ed ha l’opportunità di giocare i preliminari di Champions League che, nonostante una sua doppietta, la squadra italiana perde. Allora la sua decisione di trasferirsi a Palermo.
Viene acquistato dal presidente Zamparini il 31 agosto del 2006, ultimo giorno di calciomercato. Fu un’acquisto un po’ a sorpresa perché non si era mai parlato di un arrivo dell’attaccante a Palermo se non qualche giorno prima della firma definitiva. Arrivò allo stadio come erede di Luca Toni, anche se il suo destino aveva in servo per lui un ruolo ancora più importante perché non solo Amauri riesce a sostituire Toni, ma riesce addirittura a farlo dimenticare ai tifosi che ormai non lo rimpiangono più grazie alle prodezze del brasiliano e grazie all’attaccamento che dimostra per i colori rosanero. Con il suo talento brasiliano la squadra rosanero guidata da Guidolin (che lo rinomina: “Il Drogba rosanero” ndr.) esprimeva un gran gioco e il Palermo a dicembre è quarto in classifica con 10 punti di vantaggio sulla quinta. Poi il tracollo: il 23 dicembre del 2006 durante un Siena-Palermo Amauri si scontra con il portiere austriaco Manninger, si accascia al suolo toccandosi il ginocchio e gli accertamenti rendono chiaro che il giocatore si è procurato un trauma distorsivo al ginocchio destro con rottura parziale del legamento crociato posteriore e stiramento del collaterale mediale, e che quindi per lui la stagione era finita. La squadra ne risente e perde tutti i punti di vantaggio sulla quinta posizione terminando il campionato proprio al quinto posto e, come fosse una maledizione, deve dire addio alla Champions.
L’anno dopo però Amauri ritorna protagonista, non solo ha recuperato la condizione ma ha anche un compagno d’attacco eccezionale chiamato Fabrizio Miccoli, e i due sono il terrore delle difese avversarie tra assist “no look” del brasiliano per il salentino in Fiorentina-Palermo, alle combinazioni fantastiche contro il Livorno. E’ un campionato straordinario quello di Amauri, e la Juventus lo vuole: ne ha bisogno per ritornare grande, e quindi, dopo aver giocato l’ultima gara al Renzo Barbera da capitano e aver salutato in lacrime i tifosi con un giro di campo, il calciatore passa alla Juventus dopo aver segnato 23 gol in 52 presenze in due anni a Palermo. La stessa estate vince il premio di “Miglior calciatore” ai Golden Goal dell’anno 2006/2007, e dedica il premio al Palermo, squadra che l’ha consacrato nel calcio che conta.
Miccoli tutt’ora lo rimpiange: “L’unico rimpianto che ho – ha detto tempo fa l’attuale capitano rosanero – è quello di aver giocato troppo poco con Amauri, è un giocatore straordinario: peccato che sia andato via così presto”.
Il primo anno in bianconero è positivo, segna 12 gol in campionato e due in Champions, tra cui uno contro il Real Madrid, poi però qualcosa non quadra e al secondo anno alla Juve segna solo cinque gol, complice anche una condizione fisica non eccellente, mentre il terzo anno in bianconero, ovvero quest’anno, inizia benissimo con tre goal in due partite d’Europa League, poi però gli infortuni continui lo portano ad un digiuno lunghissimo che spinge la società a cederlo in prestito al Parma durante il mercato invernale.
“Adesso vedremo se il problema sono io”, disse il brasiliano dopo esser arrivato al Parma viste le critiche che l’ambiente bianconero gli aveva rivolto. La sua risposta è arrivata sul campo, ad oggi con il Parma ha segnato 7 gol in 11 partite, e con la sua grande media goal sta contribuendo alla salvezza degli emiliani.
Amauri è uno di quei calciatori che la gente rosanero non dimenticherà facilmente, non solo per i suoi risultati calcistici ma anche per il suo attaccamento alla maglia anche dopo la sua esperienza rosanero. Palermo ha sempre un posto speciale nel cuore dell’ormai italo-brasiliano, e lui ha un posto speciale nel cuore di ogni rosanero. Subito dopo essere andato via Amauri aveva espresso il desiderio di tornare a finire la carriera nella squadra che lo aveva consacrato, e Palermo lo sta ancora aspettando a braccia aperte perché giocatori così, che vanno via piangendo e subito dopo essere andati via sperano di finire la carriera nella loro ex squadra, ormai ce ne sono pochi. Sarebbe bello rivederlo un giorno nuovamente sotto l’ombra di Monte Pellegrino.