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TUTTOPALERMO.NET - Virologo, Tarro: "Il Covid-19 è mutevole. Vaccino? A mio avviso ci potrebbero essere delle controindicazioni. Il medico di base è una figura importante per la cura del virus in casa"

24.12.2020 23:10 di  Rosario Carraffa   vedi letture
ESCLUSIVA TUTTOPALERMO.NET - Virologo, Tarro: "Il Covid-19 è mutevole. Vaccino? A mio avviso ci potrebbero essere delle controindicazioni. Il medico di base è una figura importante per la cura del virus in casa"
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Il Virologo di fama internazionale, allievo di Albert Sabin, Giulio Tarro (siciliano di Messina), che ha aiutato a sconfiggere l’epidemia di colera scoppiata a Napoli negli anni Settanta, Primario emerito dell'Azienda Ospedaliera "Domenico Cotugno" di Napoli è stato intervistato in esclusiva da TuttoPalermo.net, dove ha parlato delle ultime notizie inerenti il Covid-19 con l'inizio da giorno 27 dicembre delle vaccinazioni in Italia. Le sue tesi hanno diviso la comunità scientifica e l'opinione pubblica.

Il vaccino Anti-Covid è del tutto sicuro o ci possono essere delle controindicazioni?

"A mio avviso ci potrebbero essere delle controindicazioni. I tempi non sono maturi. Abbiamo da poco imparato a conoscere il Virus e ci sono ancora dubbi scientifici su alcuni aspetti. Una cosa per me è sicura, lo ripeto da marzo, il Covid19 potrebbe sparire completamente come la prima SARS, ricomparire come la MERS, ma in maniera localizzata o cosa più probabile, cosa che è accaduta, diventare stagionale, come è stato ed è per l’Aviaria che è ricomparsa in Giappone proprio in questi giorni. Per questo serve una cura farmacologica più che un vaccino. Il Virus è mutevole, ormai anche la comunità scientifica è arrivata a questa conclusione. Lo dico da mesi e inizialmente non sono stato ascoltato".

Lo possono fare tutti?

"Assodato che andrebbero analizzati ulteriori aspetti, lo sconsiglierei sui bambini, ovvero i soggetti che possono affrontare la malattia con le maggiori possibilità di successo come è stato dimostrato. Nei bambini e nei più giovani le probabilità di superare positivamente il virus sono le stesse del vaccino. Altro discorso riguarda gli anziani, ma qui dipende molto dal soggetto che ci troveremo di fronte. Vorrei avere più dati a mia disposizione su questi innumerevoli vaccini esistenti e a breve a disposizione di tutti".

Cosa pensa dell'arrivo del vaccino che inizierà ad essere utilizzato in Italia da giorno 27 dicembre?

"Le case farmaceutiche hanno deciso di cavalcare l’onda, come biasimarli? Mi sarei concentrato sulla sperimentazione di nuovi farmaci, traendo spunto da quelli che davano risultati contro il Covid-19".

Come si cura in casa il Covid-19?

"Il medico è una figura importante. Ogni azione deve essere intrapresa di concerto con il medico di base. Sicuramente l’alimentazione, in generale e quindi non solo contro il Coronavirus, è fondamentale. Ricorrerei alle vitamine qualora in carenza. Sicuramente bisogna tenere sotto controllo i parametri di Vitamina C, Vitamina B e soprattutto Vitamina D. Evitare il fumo che è sempre nocivo e in questo caso può creare complicanze serie".

Qual è stato l’impegno cinese nei confronti di un vaccino?

"Al contrario di un vaccino che trarrebbe origine da un acido nucleico estraneo che dovrebbe indurre la produzione di anticorpi direttamente contro il virus da parte del nostro sistema immunitario, i cinesi si sono dedicati alla produzione di un vaccino che sia un metodo di prevenzione classico che permetta alla popolazione di ottenere l'immunizzazione mediante il contatto costante con il virus. Questo è stato ottenuto da un vaccino inattivato classico come quello della polio di Salk (SINOVAC di Wuhan o Beijing /Sinopharm) oppure con un vettore virale di adenovirus, come recentemente fatto per l'Ebola, sfruttando il vaccino chimerico attenuato (vedi antipolio di Sabin) per la produzione di anticorpi specifici per le "spikes" del coronavirus (CanSino di Beijing). I primi ad usufruire del vaccino cinese sono stati i soldati dell'armata rossa".

Qual è la situazione del CoV2 e vaccini con RNA messaggero?

"La possibilità che l’acido nucleico RNA possa indurre una risposta immune che sia indipendente dalla risposta nei riguardi della proteina che codifica, fornisce un nuovo meccanismo di difesa contro i virus, che possono usare sia il DNA che l’RNA per conservare la loro informazione genetica. I vaccini con RNA messaggero hanno ricevuto una notevole spinta quando un paio di studiosi dell’Università della Pennsylvania, Kataline Karikò e Drew Weissman hanno scoperto che modificando i prodotti dell’RNA, i nucleosidi, potevano sfruttare i limiti imposti dalla tecnica inducendo l’aumento di produzione delle proteine da parte dell’RNA messaggero e sopprimere la reazione del sistema immune verso le stesse molecole dell’RNA messaggero. Questa in sostanza è la scoperta fondamentale dei vaccini a RNA messaggero (Margaret Liu, Presidente della società internazionale dei vaccini, Jenner Institute dell’Università di Oxford, che ha sviluppato il vaccino per COVID-19 dell’AstraZeneca). I ricercatori hanno saggiato clinicamente i vaccini a RNA messaggero per un certo numero di malattie infettive come rabbia, influenza e zika. I due vaccini SARS – CoV2 sono i più avanzati. Infatti, Pfizer/BioNtech e Moderna hanno superato le attese. L’efficacia riportata, maggiore del 90% per entrambi, è stata al di sopra del 50% richiesto dalla Food and Drug Amministration Americana per considerare un vaccino come richiesto per un’autorizzazione di emergenza".

Qual è l’efficacia dei nuovi vaccini a RNA messaggero?

"Gli alti livelli di efficacia che i vaccini potrebbero indurre mediante una risposta infiammatoria non specifica nei riguardi dell’RNA messaggero potrebbe aumentare la sua risposta specifica immune, dal momento che la tecnica del nucleoside modificato ha ridotto l’infiammazione, ma non l’ha eliminata completamente. D’altronde ciò spiega le reazioni intense come dolore e febbre riportati in soggetti che hanno ricevuto i vaccini dell’RNA messaggero per SARS – CoV2. Descritte anche risposte allergiche e paresi facciali. Altri problemi sono legati alla necessità di conservare i vaccini a basse temperature, meno 70°C. in ogni caso si apre una nuova era per l’applicazione degli RNA messaggeri verso le malattie infettive, in particolare come piattaforma di risposta rapida indirizzata per le emergenze degli scoppi epidemici".