Palermo, Baldini: "Sento di non essere parte del nuovo progetto della società. Le condizioni attuali non permettono di poter portare la squadra in Serie A"

28.07.2022 11:16 di Tutto Palermo Redazione   vedi letture
Palermo, Baldini: "Sento di non essere parte del nuovo progetto della società. Le condizioni attuali non permettono di poter portare la squadra in Serie A"
TuttoPalermo.net
© foto di Rosario Carraffa/TuttoPalermo.net

Il mister Silvio Baldini, in conferenza stampa ha parlato della sua decisione di dimettersi dalla guida tecnica del Palermo, ecco quanto raccolto da TuttoPalermo.net: "Sento di non essere parte del nuovo progetto della società, per questo mi dimetto. Le condizioni attuali non permettono di poter portare la squadra in Serie A. Ringrazio tutti per l'impegno dato e per le emozioni che mi hanno fatto vivere. L’anno scorso abbiamo vinto il campionato non perché eravamo i più forti, ma avevamo il gruppo più forte. Ci siamo meritati la promozione con i risultati. Il gruppo ora non c’è più. Non posso aspettare di fare cinque/sei partite, fare brutta figura ed essere cacciato; ora lascio il posto ad altri, non si può dire che c’è poco tempo, io ho preparato la partita di Catanzaro con cinque allenamenti. Io posso solo ringraziare il Palermo. Per andare in Serie A bisogna ricreare il gruppo vincente, ci vuole tempo. Se perdi due partite ti mandano a casa, so come sarebbe andata a finire, ho una certa età e ho scelto di andarmene per il bene del Palermo. Il City Group ha dato la possibilità di lavorare in un certo modo, ma Castagnini non mi trasmetteva più la fiducia per portare i rosanero in Serie A, non avevo così più le giuste motivazioni. Non avevo più lo stesso entusiasmo ed entrambi non eravamo più gli stessi della stagione che ci ha portati in Serie B. Non volevamo prendere i calci nel culo ed avere il conto in banca pieno, vogliamo lasciare il Palermo, così loro hanno il tempo di lavorare. Credo che questa sia la soluzione migliore per il Palermo. Il gruppo non c’è più per una serie di motivi; alcuni giocatori ad esempio pensavano di prendere un ingaggio migliore rispetto a quello che avevano, altri che hanno aspettato giorni a casa prima di rinnovare, una serie di collaboratori non sono più felici. Tutte queste cose hanno purtroppo rotto il gruppo, prima non si faceva così. Io però non voglio accusare il Palermo, è cambiata la proprietà ed il modo di lavorare. Io già dieci giorni fa sinceramente mi volevo dimettere. Io ripeto che il gruppo della scorsa stagione poteva andare in Serie A. Potevo riuscirci, ma girava troppo malumore. Tra la dignità ed i soldi, io scelgo sempre la dignità. Ripeto io non ho niente contro il Palermo o contro l'attuale dirigenza. Ho capito che il mio modo di essere non si concilia con il modus operandi del City Group, questa è l'unica verità. Mirri e Gardini hanno fatto di tutto per convincerci a rimanere, ma io no mi sento al centro del progetto del Palermo, quindi è stato giusto finire così. Io non prendo per il culo la gente di Palermo, mi considero un figlio del popolo come ho sempre detto. Io voglio andare in Serie A... Io vivo di emozioni. Volevo giocatori funzionali e creare lo stesso entusiasmo dell’anno scorso per portare i tifosi allo stadio, conquistando importanti traguardi". Ha continuato Baldini: "Dobbiamo solamente dire grazie per tutto quello che abbiamo avuto, sarò sempre tifoso del Palermo. Andrò in curva e mi metterò la sciarpa rosanero. Non era sicuramente una questione di calciomercato, ma solo di fiducia; ero circondato dal malcontento, da parte di tutti. Per questo il gruppo non c’era e nel calcio non c’è tempo. L’anno scorso ero al centro del progetto, per questo ce l’ho fatta. I giocatori avranno sempre il mio affetto, lo sanno e si fanno sempre sentire con messaggi. Volevamo provare ad iniziare anche con il City Group. L’amichevole contro il Pisa è stata una cartina tornasole, quattro gol dopo mezzora, sinceramente sono stati una cosa assurda. Lì ho aperto gli occhi e ho capito i problemi parlando in sincerità con tutta la squadra. È giusto che il Palermo provi a creare una squadra forte senza di me. Giron e Dall’Oglio avevano un’opportunità e non potevano rinunciare visti i contratti importanti che gli hanno fatto. Il mio staff mi conosce bene e sa che quando prendo una decisione è perché c'è una motivazione valida. Per me dire di voler andare in Serie A non è una sbruffoneria, ma mi volevo mettere alla prova. Non cambio il mio modo di vivere".