Palermo, Baldini: "La squadra ha fatto qualcosa di importante. I tifosi ci saranno sempre, i protagonisti sono loro"

13.06.2022 11:52 di Tutto Palermo Redazione   vedi letture
Palermo, Baldini: "La squadra ha fatto qualcosa di importante. I tifosi ci saranno sempre, i protagonisti sono loro"
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Silvio Baldini, allenatore del Palermo, ha parlato della promozione ottenuta dalla propria squadra, ecco quanto raccolto da TuttoPalermo.net: "Per riuscire ad ottenere un risultato, ci vuole la convinzione dei giocatori e che loro credano nella persona che li guida. Il giorno della famosa sfuriata è stato quello decisivo, anche se poi mi sono sentito davvero male. Una squadra che ha vinto 6 gare su 8 nei play-off e che nel girone di ritorno ha fatto benissimo. La squadra ha fatto qualcosa di importante. Io essendo un credente ho sempre detto che dovevano trovarsi loro stessi ed hanno capito se si potevano migliorare oppure no. Ieri sera contro una squadra forte contro il Padova, non gli hanno dato modo di ragione, davvero una bella gara è stata per me una grande vittoria. Futuro? Il problema mio non è avere o meno il contratto. Io ho fatto un percorso con persone straordinarie, tutto il mio staff ed anche il presidente e la dirigenza. Io non posso perdere nessuno di queste persone, perché tutti hanno dato il loro contributo. Io ho dato il mio contributo grazie a loro. Renzo Castagnini, con cui ho vissuto tante ore nelle varie giornate è stata una persona importante per me. Mi ha sempre sostenuto, anche quando c'erano delle critiche. Lui è stato fondamentale in questo cammino. Io ho avuto sempre fede nel credere in questo sogno. Se tu sei supportato dalla fede dici cose non per volere male, ma per il bene degli altri, così ho fatto io. La squadra ha capito che dovevamo essere una famiglia ed il risultato è stato bellissimo. Stamattina ho ricevuto 5 messaggi da allenatori di Serie A che ieri hanno seguito la gara, che mi hanno fatto i complimenti. Hanno capito che il Palermo ha fatto qualcosa di diversi per arrivare alla promozione. I tifosi ci saranno sempre, non faccio il lecchino. Ho visto tanti bambini e mi ha fatto piacere. I protagonisti sono loro, ieri sera eravamo in 40.000, è un popolo, non tifosi. Loro sono importanti per farci vincere perché abbiamo capito che loro vanno ringraziati. Ero fiducioso e ho festeggiato come piace a me: osservando la gioia degli altri. Ho parlato con la mamma dei miei figli, con questa persona c’è un filo che ci lega da 37 anni; lei meritava parole importanti. Voglio vivere delle mie emozioni, sapere cosa è l’amicizia e il rispetto. Brunori? Al primo allenamento, avevo detto che avrebbe fatto 30 gol. È un ragazzo che mi seguiva, mi dispiace che ne abbia fatto 29. Fella? Ha sofferto molto, non stava bene fisicamente. Ha trovato se stesso nel lavoro quotidiano. Ero sicurissimo che si sarebbe fatto trovare pronto, con l’Entella ha fatto un gol importante. L’80% degli allenatori pensa solo al risultato ed a procurarsi il prossimo ingaggio. Bisogna mettere l’umanità nel rapporto con i calciatori. I ragazzi oggi hanno fatto il bagno a Mondello, poi abbiamo fatto colazione tutti insieme con i tifosi. Cinque/sei ragazzi che hanno giocato poco mi hanno detto cose bellissime: cosa vuoi desiderare di più? Questi pensieri vengono gratificati quando vinci. La società è abituata a guardare al risultato, non al percorso. È un problema della nostra società. Tifosi? Voglio bene ai loro, il mio messaggio è arrivato. Ci hanno vincere questi play-off, vi voglio bene. Sono uno di loro, come dicono. Sono orgoglioso. Buttaro, Luperini e Floriano sono ragazzi stupendi. Luperini ha un grande cuore, solo Kantè recupera più palloni di lui. Floriano, nonostante l’età, ha gran classe; peccato che non riesca a fare 90 minuti, ha fatto però delle partite da applausi. Nardini è una persone speciale. Lui non è il secondo che mette i cinesini ma porta passione; non si nasconde e non ha filtri. Lui ha perso la mamma tempo addietro (aveva 70 anni), il 12 giugno era la data della morte e io sapevo che sarebbe stato il giorno della nostra vittoria. Per me è un fratello e sono orgoglioso di averlo come amico. Non farà mai il furbo per tradirti, come spesso accade. Tante persone che non ci sono più li ho sentite ieri con me ed hanno festeggiato con noi. Non ho bisogno di andare tutti i giorni al santuario di Santa Rosalia. Potrebbe essere anche qua con me, ora; la posso trovare in qualsiasi posto. In alcuni momenti ho bisogno di stare da solo e andare a Monte Pellegrino, a sentire il vento. Ero talmente convinto che avremmo vinto che me la sono goduta, non volevo angosciarmi. Noi non abbiamo fatto mai ritiro, siamo davvero una famiglia. Dispiace non aver fatto più reti, perché il Palermo le meritava per come si stava giocando la gara, ma siamo felicissimi. Quando sono arrivati i ragazzi allo stadio hanno ricevuto un messaggio dai loro parenti e si sono commossi; io ho detto: 'Ora siete imbattibili' e loro sono andati in campi senza gestirsi e l’unico rammarico è quello di non aver fatto più gol. Paradossalmente è stata la partita più facile. Massolo? E' stato straordinario compiendo delle ottime parate, neutralizzando anche dei rigori. C’è stato un periodo in cui Pelagotti riceveva molte critiche e non l’ho abbandonato.  Massolo, dopo cinque partite da titolare consecutive, durante un allenamento, non aveva l’atteggiamento giusto e allora ho rimesso in porta Pelagotti, che poi si è dovuto operare. Massolo poi però non ha più mollato un centimetro ed allora non l’ho tolto più, perché ha capito la lezione. Si era creata la magia e anche la fortuna viene dalla tua parte, come in occasione del salvataggio di Marconi. Il Palermo se non è nel prossimo campionato, ma nel prossimo ancora andrà in Serie A, lo posso mettere per iscritto. A me la Serie A non mi interessa, però se mi fanno lavorare in un certo modo potrei trovarla con i rosanero. Io voglio vivere in questa città, ho anche comprato casa qua ed i miei figli sanno dove voglio restare. Sento la Sicilia come terra d’appartenenza. Se la società capisce il messaggio bene, sennò vado da un’altra parte. Il presidente è un tifoso ed ha vissuto da tifoso si è fatto il bagno a mare con i giocatori ed i tifosi. Sono contento che possa cedere il Palermo in Serie B e non in Serie C e poi spero che riesca a fare quello che vuole, non so in che veste eventualmente resterà. Io non gli ho chiesto mai niente e con me è stato gentilissimo e sono andato alcune volte anche a mangiare a casa sua ed ha una famiglia bellissima. Non ha fatto mai sentire il peso della sua carica".