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TUTTOPALERMO.NET - Ex Palermo, Pisciotta: "Rosanero facevano un campionato a sè. Questione stadio? Sconfitta per tutti"

20.06.2020 20:30 di Aldo Sessa   vedi letture
ESCLUSIVA TUTTOPALERMO.NET - Ex Palermo, Pisciotta: "Rosanero facevano un campionato a sè. Questione stadio? Sconfitta per tutti"

Massimiliano Pisciotta, ex centrocampista del Palermo dal 1991 al 1996 con 84 presenze in rosanero, è stato intervistato in esclusiva per TuttoPalermo.net dal Direttore Rosario Carraffa.

Quale è il tuo pensiero sulla stagione appena conclusa dai rosanero e quale è il tuo auspicio per la prossima?

"Partendo da questa stagione, era solo questione di aspettare il tempo necessario per vedere il Palermo tornare tra i professionisti. Poi non merita ne la C ne la D: quello che tutti auspicano è che il Palermo torni in massima serie. Il Coronavirus ha fermato un po' tutto, ma i rosanero facevano un campionato a sè, erano a +7, non c'era storia. Alla fine mi dispiace per i giocatori che non hanno potuto festeggiare la promozione assieme i tifosi, che secondo me alla fine della stagione potevano essere tantissimi. Per quanto riguarda Pergolizzi era tutto abbastanza già scritto: che portava a termine la stagione vincendo un campionato che, pur essendo una squadra come il Palermo, non è mai facile vincere, e lui ci è riuscito. Però è altrettanto vero che la piazza non aveva tantissima fiducia, per quello che ho visto da fuori. Per il futuro, non sarà una passeggiata come quest'anno ma il Palermo andrà a vincere il campionato, perchè la società sa dove intervenire, avranno dalla parte loro spero i miei tifosi che andranno in tanti ad abbonarsi, per aiutare questa nuova società e fare grandi cose".

Una notizia degli ultimi giorni è la querelle Stadio Barbera, con il Palermo che valuta gli stadi di Enna e Marsala, per la richiesta ritenuta esosa, vicino a quanto chiesto in A. Sarebbe assurdo non vedere il Palermo giocare nel proprio stadio in C.

"Questa che mi dici è una cosa nuova per me, ma non credo che si possa arrivare ad una cosa del genere. Sarebbe una sconfitta per tutti: per la nuova società, per i tifosi che non vedono l'ora di tornare allo stadio. Non si può tornare agli anni '80 quando si giocava a Trapani. Assolutamente il Palermo deve giocare alla Favorita, o la Corrida come la chiamo io, perchè quando entri capisci che è un impianto unico in Italia. Uno dei primi in Europa ad avere i giocatori così vicini. Quello che posso dire a chi verrà a Palermo è di godersela, perchè è una piazza di cui godere dal primo giorno che metti piede in viale del Fante all'ultimo, quando vai via in lacrime".

Parlando di calcio giocato, viste le partite di Coppa Italia non bellissime, si vede che per i giocatori è dura riprendere dopo uno stop maggiore della pausa estiva. Quanto occorre ad un giocatore per recuperare la forma?

"La forma arriva dopo che tra dicembre e febbraio si fa un carico importante per dare tutto negli ultimi due mesi. Adesso invece è dura, come se ti facessi un "mezzo crociato", tre mesi. Rientrare in queste situazione significa avere 30 giocatori che scendono in campo al 30-40 %. Vedremo tanti 0-0 e partite bruttissime, come nelle amichevoli pre-campionato ma in condizioni pari. Partite piene di tatticismo, nessuno vuol prendere gol perchè significa sforzarti il doppio o il triplo e quelle forze oggi non le hai. E si andrà avanti così fino a metà agosto, con partite risolte da singoli occasioni. Gol su azioni pochi, ma magari mi sbaglio. Unica partita decente Napoli-Inter".

In A favorita la Juventus o la Lazio può ribaltare la situazione?

"Adesso è tutto o niente, può succedere ogni cosa. Per quanto visto in queste partite ci sono squadre molto in difficoltà. La Juve ha qualcosina in meno come cambi in avanti; in finale Dybala e Ronaldo hanno fatto 90 minuti, che non avevano. Il Napoli aveva 5 cambi, ma tutto è finito 0-0. Vedo un campionato prima chiuso e ora riaperto. La Juve era in grandissima condizione, e quando queste squadre iniziano la Champions programmano tutto. Adesso si rimescolano le carte".

Dove ti vedremo il prossimo anno?

"C'è una situazione importante per me tra i professionisti: avrò risposte a giorni. Non farò il tecnico di una squadra, ma andrei a fare il tecnico individuale per far crescere dei ragazzi".