Palermo, Brunori un capro espiatorio ingiusto: difficile segnare quando non giochi
Ad oggi la stagione 2025/2026 non è stata certo quella in cui Matteo Luigi Brunori ha potuto dimostrare il suo reale valore. Anzi, è stata probabilmente attualmente una delle annate più complicate della sua carriera, non per colpe tecniche, ma per dinamiche che ne hanno limitato drasticamente l’impiego e la possibilità di incidere, come pià volte scritto su TuttoPalermo.net.
Giocare con il contagocce è già un handicap
Brunori ha collezionato minuti col contagocce, entrando spesso a partita in corso o venendo utilizzato in rotazioni che non gli hanno mai garantito continuità. E per un attaccante — specialmente uno come lui, che vive di ritmo, fiducia e ripetitività nei movimenti offensivi — questa è già una zavorra enorme.
È quasi ironico come qualcuno gli rimproveri la mancanza di gol quando:
non ha mai avuto spazio reale,
non ha mai trovato una titolarità stabile,
non ha potuto lavorare con una squadra cucita attorno alle sue caratteristiche.
Pretendere numeri da bomber senza concedere minuti da bomber è un paradosso.
Usato fuori ruolo: un altro freno.
Ancora più assurdo è stato vederlo spesso schierato fuori ruolo, adattato in posizioni che non valorizzano le sue qualità. Brunori è un finalizzatore d’area, uno che attacca la profondità, che vive sulla giocata negli ultimi trenta metri. Metterlo ad allargare il campo, a rincorrere gli avversari o a fungere da raccordo arretrato è togliere linfa al suo gioco.
Eppure, nonostante ciò, ogni volta che è stato chiamato in causa ha mostrato:
professionalità,
spirito di sacrificio,
voglia di mettersi al servizio della squadra,
anche quando il sistema non lo favoriva minimamente.
Criticarlo è un’eresia
Alla luce di tutto questo, le critiche nei suoi confronti non solo sono fuori luogo, ma diventano una vera eresia sportiva. Come si può giudicare un giocatore che non ha avuto mai la possibilità di mettersi realmente in mostra?
Il valore di Brunori non si discute: l’ha dimostrato negli anni precedenti, lo dimostrano i numeri della sua carriera e soprattutto lo dimostra l’atteggiamento con cui sta affrontato anche questa stagione difficile.
Una verità semplice
Un attaccante vive di gol.
Per segnare servono palloni giocabili.
Per avere palloni giocabili serve giocare.
E Brunori, quest’anno, non ha giocato abbastanza né nel suo ruolo né con continuità.



