Palermo, Pergolizzi: "La fame vien mangiando. Scudetto? Ricordi indelebili"

19.10.2019 12:01 di Davide Raja   vedi letture
Palermo, Pergolizzi: "La fame vien mangiando. Scudetto? Ricordi indelebili"
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© foto di Rosario Carraffa/TuttoPalermo.net

Rosario Pergolizzi, tecnico rosanero, è intervenuto questa mattina in conferenza stampa a Carini in vista del delicato match casalingo di domani contro il Licata. Ecco le sue parole raccolte da TuttoPalermo.net: "A fine ottobre capirò come agire per il problema che ho avuto. Domani sarà una partita tostissima. Le difficoltà ci sono ma dobbiamo cercare di dare quello step mentale, andando oltre la soglia. Affronteremo una di quelle squadre che lotta per priorità importanti, nonostante dichiarino di puntare alla salvezza. Ho allenato già quattro giocatori del Licata. Anche vincendo domani, non è ancora un campionato portato a casa. Abbiamo ancora 81 punti a disposizione e non c'è nulla di sicuro. A livello mentale bisogna stare attenti perché è l'ottava partita. Mi piacerebbe che i ragazzi migliorassero la loro abilità di lettura della partita. Sarebbe importante avere il giusto equilibrio per tutti e 90 minuti con il sacrificio giusto che a livello di risultati paga. Pelagotti si è allenato nonostante sia diventato da poco padre. Ai ragazzi in questo momento non possiamo dire nulla. La fame vien mangiando, questo è il messaggio che trasmetto ai miei giocatori. Sto cercando anche io di fare capire loro che questa è una situazione mentale. Prevenire è meglio che curare. Noi nella nostra esaltazione dobbiamo mantenere i piedi per terra. Martin ha avuto un problema in allenamento, quindi è ancora in dubbio il suo impiego. Sono 27 giocatori i miei e tutti possono essere in grado di giocare, il che per me è gratificante. Dobbiamo dare continuità, con dei problemi che prima o poi arriveranno ma speriamo il più tardi possibile. Quello della scorsa volta è stato un esame superato ma ci sono state delle difficoltà. La prestazione non è stata a livello tecnico ottimale ma a livello agonistico essenziale. Questo è un campionato caratteriale. Per me Sforzini e Ricciardo possono giocare insieme, l'importante è il sacrificio per tornare anche a difendere. L'allenatore deve trovare il giusto equilibrio, tenendo presente la qualità dei propri giocatori. Io ringrazierò sempre la società vecchia con cui ho vinto un titolo con i colori della mia terra. Ormai sento più mia questa nuova società. Quel trofeo vinto con la Primavera mi ricorda quel gruppo di ragazzi, tra chi ha giocato ad alti livelli e chi si è perso. Mi ricorda il sudore di quel periodo e mi rimarrà impresso nella mente".